LA CITTA’ DIETRO LA LAVAGNA .BACCHETTATE SULLE DITA E VIA .

lavagna 1

da Il Tirreno :

CAOS A LIVORNO
 
Il Pd toscano non vuole l’ex terrorista assessore
  E’ caos nel Pd toscano. L’annunciata nomina dell’ex terrorista di Prima Linea Marco Solimano – condannato a 19 anni nel 1987 – ad assessore al sociale del Comune di Livorno ha provocato un’aspra reazione dei vertici regionale e nazionale del partito. Al punto che ieri notte, dopo una giunta-fiume iniziata la mattina e terminata a sera, che sembrava aver dato il sì definitivo a Solimano nel rimpasto di giunta voluto dal sindaco Cosimi, è arrivato l’alt. E così stamani l’ufficializzazione al consiglio comunale della nuova squadra di Cosimi potrebbe saltare. Nella notte il sindaco ha prima smentito i contatti con i vertici del Pd, poi si è detto amareggiato e infine proprio per stamani ha annunciato importanti comunicazioni, sperando forse che il sonno gli porti consiglio. Perché se da un lato dai vertici regionali del partito si è sottolineata «l’inopportunità della nomina di Solimano in un momento delicato come la campagna elettorale», come dice il responsabile regionale degli enti locali Stefano Bruzzesi, dall’altro la palla resta nelle mani di Cosimi. «Gli ho chiesto di meditare – spiega Bruzzesi -. Quello che voglio evitare è una strumentalizzazione che possa nuocere al candidato premier Bersani». Un timore condiviso anche ai vertici nazionali del Pd che in qualche modo avrebbero chiesto a Cosimi una riflessione attenta su questa mossa. «Non conoscendo Solimano mi fido dei compagni livornesi che garantiscono sul suo percorso di riabilitazione e sul suo impegno nel sociale – ha aggiunto Bruzzesi -, ma non posso non sottolineare che non tutta l’Italia vive a Livorno e questa scelta a livello comunicativo potrebbe costarci molto caro».Redazione

Negli ultimi tempi ogni  scelta municipale  diviene una bomba politica per il PD ,e  questo sarebbe il meno,

il problema  sostanziale e’ che  una città  che non riesce a scegliersi i  propri assessori,massimi rappresentanti dell’ esercizio democratico – rappresentativo

e’ commissariata ed umiliata nei fatti

 e nelle proprie dinamiche elementari e fondanti .

Per la  nomina di Solimano assessore al sociale il PD NAZIONALE E REGIONALE  fermano  il sindaco della città di Livorno “ordinando”e catechizzando   non solo lui  ,MA L’INTERA CITTA’  che  egli stesso rappresenta, e che non è in grado  di fare le proprie scelte , in maniera opportuna   .  

Scelte più o meno condivisibili  ,ma non e’ questo il punto di fondo .. 

Una realta’ davvero desolante  e preoccupante a livelli inimmaginabili  .

3 Responses to LA CITTA’ DIETRO LA LAVAGNA .BACCHETTATE SULLE DITA E VIA .

  1. Al momento non entro nel merito , delle dimissioni incomprensibili ed imbarazzanti di Cantù non dico nulla perchè è stata una situazione penosa e patetica, ma che qui bisogna frenare la catastrofe credo sia chiaro a tutti .

    E non per il sindaco attuale e la classe dirigente che lo ha sostenuto e lo sostiene , ma per chi come me e tanti altri stanno cercando di sopravvivere e rilanciare una speranza in questa martoriata città.
    Qui mi sembra quasi che qualcuno lo faccia di proposito a bombardare la credibilità del Pd attuale e di chi oggi appoggia la sua linea per il futuro.

    E non è accettabile .

  2. St. John ha detto:

    mentre sto andando al lavoro noto, leggendo la stampa locale, che la nomina di Solimano è diventata un caso a livello toscano. Non ho mai avuto un giudizio nè tenero nè sereno, anche se molto diverso da quelli istituzionali, su Prima Linea. Per me, nel giudicare quella organizzazione, è paradigmatico l’episodio feroce, sconosciuto ai più, del dicembre ’79. della gambizzazione di una dozzina tra dirigenti e studenti della scuola di formazione della Fiat a Torino. Insomma, un uso puro del terrore sganciato dalla concezione e dalla pratica dell’uso della forza in politica. Che è sempre un evento drammatico e come tale va saputo governare. Prima Linea non sapeva farlo, con conseguenze tragiche che conosciamo. Questo per dire che non mi sfuggono i fatti nè li minimizzo. A 35 anni di distanza dai fatti attribuiti a Solimano, la questione è chiara. O il Pd livornese difende il percorso che ha portato Solimano fin qui (sul quale non mi permetto di dire una parola critica e pure avrei e più di una) oppure è meglio che faccia festa. Non è possibile coltivare un dirigente per decenni, dargli fiducia, e sacrificarlo in nome della prima copertina di giornale che riguarda un’epoca remota. Non ci vuole molto a capire che il Solimano di oggi non è la persona di 35 anni fa. Se il Pd e l’amministrazione hanno una faccia difendano Solimano. Lo scrive uno che, per motivi intuibilmente diversissimi tra loro, non apprezzava il Solimano di ieri nè apprezza quello di oggi. Un partito, una amministrazione non si devono vergognare dei propri quadri e dei propri dirigenti di area quando ci hanno creduto per anni. Si è spesso parlato di una diversità livornese, dal punto di vista culturale e politico. Vediamo se qui si manifesta oppure se si cede al sensazionalismo, alla damnatio memoriae, agli articoli un tanto al chilo.

  3. GHINO di Tacco ha detto:

    Dopo lo stop del Pd regionale e nazionale, Cosimi costretto a tornare sui suoi passi sulla scelta del nuovo assessore
    Caro POPODISINDAO……..l’ennesima figura di …….., indipendentemente dal merito Sollimano, quando per anni si sostiene questa figura (ARCI, Garante detenuti e altri incarichi e incrichetti), se si ha le palle e la convinzione di ciò’ che si vuole e si professa, non si fanno queste ritirate ….
    Caro POPODISINDAO , MA MI FACCIA IL PIACERE!!!!!!

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