PUCCIO STERZA !! Dritti si picchia e ripicchia nel muro , come ha fatto Puccio.

 

 

Sulle pareti dello svincolo di Antignano, luogo di qualche incidente, c’è , scritta e riscritta, una frase mitica, evocativa di eventi dolorosi.

Puccio sterza.

 Eggià, un appello a Puccio che la prossima volta sterzi, evitando il muro e l’impatto.

La stessa espressione che usa Ruggeri intervistato dal Tirreno, per dare la linea al suo partito, alla ricerca di una nuova rotta.

 Bisogna sterzare, proprio così dice, per evitare declini ed abbandoni.

Ora , come il PD si sceglierà il suo segretario è affare dei suoi iscritti e contenti loro, contenti tutti.

Ma  le elezioni e la città , che ha i problemi che ha, sono una cosa un pò più complicata e certamente non si risolve la riduzione dei consensi e le tante questioni aperte , con i candidati unici.

Che ci sia bisogno di sterzare e molto, è ben evidente.

Ed allora Ruggeri, come Puccio, decide di sterzare.

Bene, bisogna vedere se ne saranno davvero capaci e se sterzeranno nella direzione giusta. 

 Le fasi politiche evolvono, eccome. Basta vedere Fini e Berlusconi.

 Ma anche la inopinata candidatura di Tremonti da parte di Bersani.

Si capisce che non basta sterzare, ma che bisogna essere capaci di sterzare nella direzione giusta, altrimenti è peggio ancora.

Intanto vado a chieder notizie in Comune sul bando di gara per il bar dello stadio e leggo, finalmente,  che le firme per il referendum sull’Ospedale sono OK.

Le curve sono tante e molte sono assai pericolose.  

Dritti si picchia e ripicchia nel muro, come ha fatto Puccio.

14 Responses to PUCCIO STERZA !! Dritti si picchia e ripicchia nel muro , come ha fatto Puccio.

  1. Alonso ha detto:

    IL PEGGIORE CHE INCORONA IL FALLITO.

    A voi , sudditi iscritti al PD l’intervista del passaggio dello scettro da Puccio Ruggeri a Puccio DiRocca .

    Vi meritate di essere trattati da sudditi.

    «Candidato unico? Un’occasione vera per parlare di politica»

    Il segretario Marco Ruggeri: ma la partecipazione non va ignorata, per la nostra gente è un valore

    LU.DEM.
    ________________________________________
    LIVORNO. «Un candidato unico forse può abbassare la partecipazione, ma può rappresentare un’occasione straordinaria: discutere di più delle cose da fare anziché accapigliarsi sui nomi e basta. Credo che il nostro partito, nel nostro territorio, ne abbia bisogno». Così Marco Ruggeri, 36 anni, da alcuni mesi consigliere regionale, segretario territoriale del Partito democratico, si esprime sul congresso prossimo venturo del suo partito, al termine del quale lascerà la segreteria.
    Però, Ruggeri, un partito nato all’insegna delle primarie che rappresentano il massimo dell’apertura agli elettori, così dà l’impressione di rinchiudersi.
    «Ecco, questo è ciò che dobbiamo evitare».
    Ma come, se l’altro possibile candidato, cioè Daniele Bettinetti, si è ritirato…
    «Il problema non è tanto il ritiro della sua candidatura, quando il fatto che Daniele, e chi la pensa come lui, portano avanti istanze che rischiano di vedersi poco rappresentate nel partito. Io sono perché a votare nei congressi siano gli iscritti, ma capisco che c’è un problema di apertura e su questo dobbiamo lavorare, perché c’è una parte di persone che ha aderito e che vota al nostro partito proprio perché crede nel valore della partecipazione».
    Perdoni la banalità, ma che partito vorrebbe lasciare?
    «Troppo facile dire un partito che i livornesi si meritano. Comunque il mio lavoro di queste settimane ha un obiettivo: creare le condizioni per un clima più armonico rispetto alle contrapposizioni del congresso di un anno fa. L’Ufficio politico che la direzione ha eletto è nato proprio per questo: le tre mozioni di un anno fa credo abbiano ormai poco senso. Ovviamente nel rispetto delle posizioni politiche che hanno espresso».
    Non percepisce anche lei un certo fiato corto delle amministrazioni del nostro territorio tutte guidate dal Pd?
    «Piano con questi giudizi. Il nostro territorio è attraversato da problemi importanti, questo sì, che impongono una sterzata e la ripresa di una rotta ben precisa. Spesso, però, si scambiano la volontà e il tentativo di governare certe situazioni con l’immobilismo. Credo che, se facciamo un paragone con la situazione toscana, noi non siamo messi né peggio, né meglio, in termini di classe dirigente complessiva».

  2. Alonso ha detto:

    E’ COSì REALMENTE , NON STA SCHERZANDO;

    NON CAPISCE QUEL CHE DICE , DICE QUEL CHE NON CAPISCE.

    “Però, Ruggeri, un partito nato all’insegna delle primarie che rappresentano il massimo dell’apertura agli elettori, così dà l’impressione di rinchiudersi.

    «Ecco, questo è ciò che dobbiamo evitare».

    Ma come, se l’altro possibile candidato, cioè Daniele Bettinetti, si è ritirato…

    «Il problema non è tanto il ritiro della sua candidatura, quando il fatto che Daniele, e chi la pensa come lui, portano avanti istanze che rischiano di vedersi poco rappresentate nel partito. Io sono perché a votare nei congressi siano gli iscritti, ma capisco che c’è un problema di apertura e su questo dobbiamo lavorare, perché c’è una parte di persone che ha aderito e che vota al nostro partito proprio perché crede nel valore della partecipazione».”

  3. Kinto ha detto:

    E’ un intervista da scrivere sulla pietra,
    da lasciare ai posteri.
    Non mi escono fuori neanche aggettivi per descriverla.
    saluti

  4. Danilo Verticelli ha detto:

    Eh si. Invece di accapigliarsi sui nomi, così si parla di programma.
    Forse “Enrico-Capezzone” Ruggeri pensa che i nomi siano solo nomi e non persone con una testa, una idea e un seguito.
    Nella Genesi ebraica il “nome” creava la sostanza. Bastava chiamare qualcosa col “giusto” nome affinchè questa cose si realizzasse. Kabbalah direbbero altri. Ma le cose dell’Universo bene o male sono andate così, esplodendo le metafore degli scritti e ricollocandole nel “giusto” modo.
    Il nome quindi. Un nome e basta.
    L’idea di “Enrico” Ruggeri delle componenti attive del SUO partito è quella di una serie di “nomi” che costituiscono la cosmogonia sterile del PD livornese.
    Nomi senza testa.
    Quali sono Alonso i nomi delle due persone più insignificanti che quel partito, in tutte le sue accezioni, da sempre, abbia mai avuto a Livorno?
    I nomi per favore, stavolta, e non i programmi. Grazie.
    “Piano americano
    e sfioro il tavolo con una mano.
    Pomeriggio strano,
    e un desiderio che è fuggito lontano.

    Polvere, gran confusione, un grigio salone,
    in quale direzione io caccerò la
    polvere dai miei pensieri?E quanti misteri
    coi pochi poteri che la mia condizione mi dà.

    Aria un po’ viziata,
    quella finestra andrebbe spalancata.
    Tela rovinata,
    e la cornice tutta consumata.

    Polvere, troppi ricordi, è meglio esser sordi
    e forse è già tardi per togliere la
    polvere dagli ingranaggi, dai volti dei saggi
    coi pochi vantaggi che la mia condizione mi dà.

    Non mi cercare, chè non mi riconoscerai”

    Non ti cercheremo, Ruggeri, stanne certo…

  5. paolo de angelis ha detto:

    Ma per quale motivo questo terrore verso le primarie?

  6. Alonso ha detto:

    PDA , è vigliaccheria .

    Questi giovani vecchi del PD non sono in grado di sostenere un confronto con nessuno.
    Crescono come bamboccioni , protetti dai più vecchi che si aasicurano così stipendi e pensioni.

    Poi , come hai già verificato , l’unico confronto reale ce l’hanno con la destra più inutile d’Italia (a Livorno) dove il massimo del confronto si conclude con l’urlo ” ARRIVA IL FASCISMO ! W i COMUNISTI ! ATTENTI A HITLER ! ” E così , serenamente si attivano i cittadini sudditi , vecchi e giovani. Dove l’ignoranza personale è elemento dominante e fondamentale per la Casta degli ex comunisti per poter governare Livorno.
    NON conoscono il vero confronto pubblico che non sia nelle stanze del Partito.
    Non conoscono il vero confronto con un TIRRENO imparziale.
    Non conoscono cosa vuol dire mettersi in gioco veramente.
    NON sanno cosa sia una partita alla pari.
    Vigliaccheria.

    Eccop perchè non faranno mai delle vere Primarie.

    Vedi PDA , sfruttare la povertà economica e culturale di un popolo , quello livornese , è roba vigliacca.

    Leggi solo anche l’intervista di questo Ruggeri , bambino tolto alla campagna di Vicarello che si ritrova a guadagnare con la politica 65MILA euro l’anno;come fa una persona di cultura media a sostenere che questo è il massimo che la politica livornese , insieme a Filippi , sia chiaro , può esprimere ?

    Come può un uomo di media intelligenza e cultura accettare il Ruggeri-pensiero di oggi , a conclusione di quasi 10 anni da Segretario del Partito .

    Sono orgoglioso di aver lasciato la tessera dei DS nel 2005 .

    Mi vergognerei profondamente ad eseere un iscritto del PD.
    Trattato da uomo senza niente e che vale niente .

    Fiero di essere il vostro opposto.
    Cari schiavetti .

  7. Mario ha detto:

    Se vi fossero primarie,sarebbe troppo Democratico il Partito,di Ruggeri e Di Rocca.Dunque vanno al Candidato Unico,chi poi,come non avveniva più da ere politiche e geologiche.Appare un declino,ed una mediocrità dannosa ed irreversibile.

  8. paolo de angelis ha detto:

    E come si pone Cosimi rispetto al Partito?Di Rocca è il suo candidato?

  9. Danilo Verticelli ha detto:

    Lamberti si proponga come segretario del PD. Avanti. Faccia questo passo e vediamo cosa succede…

  10. st.john ha detto:

    >E come si pone Cosimi rispetto al Partito?Di Rocca è il suo candidato?

    il mio non è di sicuro :-)

    cavolo, anche se uno si trova in vacanza le sorprese nota che le sorprese a Livorno non vanno mai in ferie. Il candidato unico? Ma procederanno per acclamazione con i fiori portati al nuovo segretario dalle giovani del PD?
    Non riescono neanche a trovare uno che faccia la parte del competitore designato perdente. Tanto per far finta che esista il pluralismo.

  11. Stefano Romboli ha detto:

    Intanto segnalo che in questa città c’è chi da tempo prova a prendersi lo spazio per la vera Partecipazione, quella promossa dal basso. A prescindere dalle autorizzazioni e dai diktat calati dall’alto. Da qualche giorno siamo presenti ad Effetto Venezia per distribuire volantini a sostegno del NO al Nuovo Ospedale. Una tappa di un percorso iniziato ad ottobre e che speriamo ci accompagni fino al Referendum, frutto di un percorso partecipato promosso e organizzato da realtà e movimenti. Giusto per sottolineare ancora una volta che NON E’ VERO che dietro il Referendum c’è il centro destra o i soliti noti. EFFETTO PARTECIPAZIONE!!!

  12. paolo de angelis ha detto:

    E se,come sembra,dovessimo andare alle elezioni politiche in tempoi brevi,Cosimi sarebbe realisticamente candidabile ad uno scranno parlamentare in costanza di mandato?

  13. grande Romboli. La democrazia è competizione, di idee e di persone. Questa del referendum è una prova di maturità molto importante, per la città e per la classe politica.
    Discutere e far decidere nel merito di una questione così importante, senza ideologismi, demonizzazioni e scomuniche, è una buona cosa.
    Del resto lo schema per cui ogni critica o posizione di confronto , a Livorno, deve essere catalogato come una posizione di destra, mi sembra sia ormai superato ampiamente dai fatti e dalla ragione. Era ora. Il pluralismo al di là degli schemi consunti dei partiti che non sanno rinnovarsi. Per citare uno spunto di st. john.

  14. Ciano ha detto:

    a me sembra che questo fine estate regali due ottime novità: governo nazionale e governo cittadino alla frutta!per il resto,dott. lamberti, si candidi alla segreteria del PD, vediamo se almeno qualche contraddizione interna è possibile che emerga, vediamo se del futuro della città si potrà discutere in almeno più di 20 persone e sopratutto in modo pubblico.

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